mercoledì 11 aprile 2018

Fabio Di Giacomo, Ultra Trail: La corsa, mi ha restituito 'me stesso'

Matteo Simone

Come dico spesso, la sport ti rimette al mondo, fa scoprire se stessi, permette di mettersi in gioco e apprendere dall’esperienza. 

Di seguito Fabio Di Giacomo, dell’Eolo Team, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?No mai. Mi piace piuttosto considerarmi un atleta amatoriale di buon livello che di tanto in tanto riesce a togliersi qualche soddisfazione!
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Come ho poi scoperto, il mio percorso è stato comune a quello di molti altri atleti: ritrovare un benessere fisico perso ormai da tempo dovuto ad un prolungato periodo di vita sedentaria e di disordine alimentare...la corsa, mi ha restituito 'me stesso'.”
Chi contribuisce alla tua performance?Le persone che frequento abitualmente: Debora, la mia compagna che mi supporta e sopporta, e poi il gruppo dell’Eolo Team, a cominciare da i miei compagni di allenamento Andrea e Stefano; passando al boss Luca, Giorgio che ci accudisce, Gianni che ci segue nell’alimentazione e non solo, Fulvio che cura la parte tecnica; senza poi dimenticare il mio principale, Stefano, che mi permette una certa libertà di orario al lavoro così che posso gestire allenamenti e gare. Senza questo, sarebbe tutto molto più difficile!

C’è un mondo di persone dietro un atleta, c’è la famiglia che ti sostiene ed è apprensiva e si preoccupa per il benessere e per eventuali infortuni, ci sono gli amici di squadra che aiutano negli allenamenti e in gara, fanno gruppo, stimolano; ci sono allenatori e altre figura professionali che servono per il benessere e la performance dell’atleta, e tanto altro. Bello tutto questo, importante sentirsi aiutati, sostenuti, riconosciuti, coccolati. Importante avere qualcuno che si occupa di te e si preoccupa per te.
La gara della tua vita? La gara più difficile?La gara della vita spero sempre che possa essere la prossima! Al momento quella che mi ha regalato più gioia è stata la vittoria alla Trans d’Havet 2016 assieme a Danilo Lantermino, perché ottenuta nei luoghi della mia infanzia e davanti ai miei familiari quasi inaspettatamente! Invece la gara più difficile è stata la Lavaredo Ultra Trail dello scorso anno, dove avevo grandi aspettative prima della partenza e dove invece ho rimediato un batosta pazzesca, tanto che mi ero addirittura ritirato, salvo poi ripensarci e ripartire per poi trascinarmi letteralmente al traguardo...anche queste sono esperienze che servono perché poi rimangono bene impresso nella nostra mente e servono da lezione per le gare future!

Il 25 luglio 2015, Fabio corre la Trans d'Havet 80km Trail classificandosi al 3° posto in 11h56'16", preceduto da Emanuele Ludovisi 11h41'54" e dal vincitore Marco Pajusco 10h59'44".
L'anno successivo, il 23 luglio 2016 ci sono due vincitori alla Trans 80km con il crono di 10h32'28; Danilo Lantermino e Fabio Di Giacomo, a seguire Hans Paul Pizzinini 10h42'55".   
Il 23 giugno 2017 Fabio ha portato a termine la Lavaredo Ultra Trail 120km in 17h35'49".    
Quando corri nei luoghi a te cari e familiari è tutto più bello, più gioioso e soddisfacente, si respira un’aria famigliare con persone che ti riconoscono si amici che famigliari. 
Mentre le gare dure si mettono in conto così come si mettono in conto le crisi e un’esperienza comune è quella della mente che chiede di fermarsi e di ritirarsi ma un po’ dubbiosa, se riesci a sconfiggere il dubbio è fatta vai avanti fino alla fine, è quello che sperimentano in tanti.
Io stesso l’ho sperimentato, arriva il momento della stanchezza, dell’azzeramento delle energie, dello svuotamento dei serbatori ma se hai esperienza, se ti conosci bene tutto ciò non ti obbliga a ritirarti, una mente superiore ti permette di aver fiducia in te stesso e in qualcosa superiore e vai avanti in attesa che si affacciano avanti risorse residue fisiche e mentali.
Quale esperienza ti dà la convinzione di potercela fare?Ci sono momenti in gara dove si è messi veramente alla prova, dove si giunge al limite della sopportazione, momenti in cui la soluzione più giusta sarebbe quella di fermarsi e ritirarsi, anche perché non facendolo si rischierebbe di andare incontro a grosse problematiche fisiche...invece, testardamente si sceglie di continuare, anzi, si sceglie di trascinarsi al traguardo per raggiungere l’obiettivo che ci si era prefissati, e una volta conquistato, la gioia che si prova cancella tutte le difficoltà patite fin poco prima e ti convince 'Che si può fare!'

In effetti lo sport di endurance insegna che si possono fare cose che sembrano impossibili, cose straordinarie, ma è tutto frutto dell’esperienza, dell’allenamento, delle doti personali, del talento, dell’impegno e passione, determinazione e fiducia in sé.
Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?La gara è il coronamento di un percorso lungo e impegnativo, in cui l’organizzazione, la passione e la dedizione, la fanno padroni. Non è sempre semplice conciliare gli affetti familiari e i doveri lavorativi con una preparazione per gare di Ultra Trail; alla base di tutto ci deve un grandissimo entusiasmo che ti spinge nella giusta direzione per arrivare all’obiettivo che ci si è preposti! Le sensazioni coprono tutta la gamma dall’euforia al dolore. L’importante che prevalga la gioia di fare quello che mi piace nonostante tutte le difficoltà che di volta in volta ci si presentano.”

La gara fa parte di un grande pacchetto che comprendo la decisione di fare quella determinata gara, l’organizzazione e la pianificazione degli allenamenti e delle gare test, l’idea che uno si fa, il confrontarsi con gli altri, il viaggio e anche il post gara, i commenti con amici e famigliari e anche con se stesso, facendo il punto della situazione rispetto a quello che si è fatto, come si è andati, cosa si è percepito o appreso, ci sono sempre direzioni da prendere verso gare, sogni, mete e obiettivi e sempre allenamenti, impegni, passione per trasformare l’idea in azione con coronamento dei propri sogni, obiettivi, mete.
Quali sono difficoltà e rischi?Correndo giornalmente rischi e difficoltà se ne incontrano sempre. Penso che i rischi siano direttamente proporzionali al numero di ore che si passa correndo. Io prediligo la corsa su sentiero, ma non è detto che la montagna sia più pericolosa di altri terreni. Per contingenze mi trovo spesso a correre in città, e ho rischiato molte più volte di essere investito per strada che non rischiare cadute rovinose in qualche sentiero! L’altro grande rischio è quello che ci possa infortunare, più spesso perché si tende ad esagerare, ed è quindi fondamentale pianificare gli allenamenti, con i giusti periodi carico e di scarico per potersi rigenerare, sia a livello fisico, sia a livello mentale.”

E’ importante, ogni tanto, rigenerarsi, recuperare, fermarsi, coccolarsi, auto proteggersi, avere un piano B.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Vivo molto intensamente quello che faccio, e quindi le delusioni mi influenzano parecchio. Quando capitano, la cosa più importante è riportare tutto nella giusta dimensione, e cioè quella che siamo persone normali con una vita normale che a volte fanno cose, diciamo così anormali, pensando soprattutto che non siamo atleti professionisti, e che si fa tutto solo perché è una cosa che ci piacere e ci far star bene, e quindi che bisogna accettare con il sorriso sia le cose belle legate alla corsa, sia le cose meno piacevoli.”

Si supera tutto con il sorriso e cercando di cambiare qualcosa che non funziona o non ha funzionato, sono importanti la positività e l’umorismo per sviluppare resilienza e continuare nei propri propositi.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Sarà banale, ma fare sport in generale è salutare, qualunque esso sia! E che lo sport sia uno sprone per mettersi in gioco anche nella vita! Per quanto riguarda il mio di sport, l’uomo è fatto per stare in movimento, camminare o corsa che sia, usciamo di casa e mettiamoci in moto.”

Bella testimonianza, ottimi spot, lo dico spesso che bisogna uscire fuori dalla zona di confort e mettersi in moto per prendere treni dello sport che passano ed è sempre il momento per fare ciò.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? No mai, e nemmeno la più lontana tentazione.”
Un messaggio per sconsigliarne l'uso?Il messaggio è la soddisfazione impagabile di poter dire di aver fatto con le proprie forze e senza nessuna scorciatoie cose che forse non si riteneva in grado di poter fare.”

Vero, più dura è la lotta e più glorioso il trionfo, quindi perché trovare scorciatoie per eccellere nello sport ingannando prima se stessi e poi gli altri e facendosi anche del male alla propria salute e allo sport in generale.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Fortunatamente familiari e amici sono tutti un po’ dentro a questo mio sport e ricevo solo sostegno.”

E questo è la cosa ideale, diventa difficile trovare un sano equilibrio tra le propri passioni, il lavoro e gli impegni famigliari.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Che siamo delle persone incredibili! Il corpo umano è una macchina perfetta che potenzialmente potrebbe fare tutto, e in questo senso negli ultimi anni si sentono sempre più spesso di imprese di tutti i tipi! Ma la vera sorpresa è scoprire quanta importanza abbia l’aspetto mentale, che è quello che ti aiuta a superare i propri limiti e può sopperire in qualche misura a lacune atletiche!”.

Concordo bisogna far alleare corpo e mente per poter andare da qualche parte sperimentando benessere e successo.
Ritieni utile lo psicologo dello sport?Non ho mai avuto occasione di interagire con uno psicologo dello sport, quindi, non saprei.
Prossimi obiettivi? L’obiettivo è quello di continuare come sto facendo per cercare di confermarmi a buoni livelli nelle gare di Ultra Trail , almeno fin che il fisico e l’entusiasmo, mi sorregge". 

Nel 2017, due importanti vittorie per Fabio in gare di ultratrail: il 30 aprile vinse il 10° The Abbots Way Ultra Trail 125km in 13h31'10", precedendo  Ivan Geronazzo e Mirko Miotto che arrivano insieme in 13h47'13"; il 7 ottobre vinse l'8° Morenic Trail 118 km in 10h57'36", precedendo Gabriele Abate 12h10'40" e il francese Franck Manivoz 12h25'52".
C'è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “La scorsa estate, in vista dell’UTMB, come rifinitura di preparazione ho fatto una parte di Via Francigena, da Siena a Roma. Solo che non propriamente con lo spirito calmo del Pellegrino, ma piuttosto con l’animo dell’Ultra Runner, e quindi invece della canonica tappa giornaliera, ne mettevo assieme 3, per un totale di circa 60/65km giornalieri. Alla sera quando arrivavo nel dormitorio e incontravo gli altri pellegrini, ci si metteva a parlare e le domande erano le solite, da dove sei partito, fin dove arrivi, e quando scoprivano che facevo 3 tappe al giorno vedevo sguardi stupiti e sentivo commenti increduli da una parte era divertente, dall’altra mi imbarazzava, perché consideravano un’impresa quella che io e gli altri Runners che conosco riteniamo tutto sommato normale.”
Sogni realizzati e da realizzare?
 Un sogno realizzato è stato sicuramente l’aver portato a termine l’UTMB, ovvero il periplo del Monte Bianco percorrendo circa 170km e 10.000mt di dislivello; un sogno da realizzare è quello di poter prendere parte a una 100 miglia americana storica, come la Wester States, la Leadville, l’Hardrock.”

In effetti le sensazioni che si sperimentano facendo sport prolungato ritenuto estremo è il piacere del momento presente mentre lo si fa, la soddisfazione finale dell’essere riuscito in una grande sfida e poi i racconti alle persone che restano sbalorditi e increduli.
L'1 settembre 2017, Fabio ha corso l'Ultra Trail Tour du Mont Blanc (UTMB) (FRA) 167.7km in 26h50'07".
Il 20 agosto 2022, Fabio ha corso la Leadville Trail 100 Mile (USA) in 21h35'16".

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

1 commento:

Angelo ha detto...

Fabio sei proprio uno di noi... i complimenti te li meriti tutti..!!!

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